COME PRESENTARSI ALLE ETICHETTE DISCOGRAFICHE

26/01/2015
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Quali sono gli accorgimenti che una band emergente deve adottare per presentarsi alle etichette discografiche in maniera adeguata sperando di farsi notare?

Ci sono alcuni atteggiamenti consigliati e alcuni comportamenti sconsigliati?

Ecco alcuni suggerimenti da tenere a mente, ricordandosi comunque che - in qualsiasi caso - nella maggior parte dei casi il successo dipende semplicemente dalla qualità della musica.

Molte etichette, basandosi su un approccio concreto e veloce al tempo stesso, in linea con la modernità, valutano unicamente prodotti già finiti, cioè registrati in studio: almeno tre o quattro canzoni mixati e masterizzati, la cui resa sonora rispetti standard di qualità perlomeno buoni. Ecco, quindi, che una band che vuole proporsi a una casa discografica può tentare un approccio (solo dopo avere registrato i brani) inviando una mail che contenga un link per scaricare i pezzi o per ascoltarli in streaming (è preferibile non allegare i file, che sono piuttosto pesanti). Sempre utili, in fase di presentazione, sono le foto degli artisti, unitamente con alcune note biografiche e tutte le informazioni che si ritiene possano essere utili. In questo modo, l'etichetta discografica avrà tutti gli elementi per valutare e fornire un giudizio sulla base di criteri certi e affidabili. 

Da un punto di vista più generale, una band o un artista che voglia proporsi deve credere in se stesso, avendo la piena consapevolezza di quello che fa e del contesto di cui vuole entrare a far parte: ma, soprattutto, deve avere qualcosa da comunicare, un messaggio da trasmettere. Le canzoni, insomma, devono essere forti: se gli arrangiamenti possono essere sempre migliorati e affinati, magari con l'aiuto di professionisti, quello che conta è che il pezzo in sé abbia un valore. Ciò vuol dire che un progetto musicale deve avere, prima di ogni altra cosa, una sua identità, per evitare che venga confuso con mille altre proposte simili: è indispensabile avere il quid che permette di emergere dal piattume e di spiccare rispetto alla massa, mostrando la propria originalità e tirando la testa fuori dal mucchio. Bisogna pensare, cioè, nell'ottica di un futuro mercato: il pubblico a cui ci si rivolge può già contare su band e artisti che soddisfino le sue esigenze? O, in altre parole: quella fetta di mercato è già satura oppure no? Non va dimenticato, poi, che la musica cosiddetta di "facile ascolto", cioè quella commerciale, paga solo per i big, per le grandi major, non certo per un cantante o un gruppo che si affaccia per la prima volta nel mondo della musica. In sintesi, è bene essere sicuri del proprio lavoro ma non presuntuosi: saranno poi orecchie esperte a doverlo valutare. 

Molto importante, poi, è evitare di inviare proposte a tutti, sperando di pescare nel mazzo la carta vincente: è opportuno, invece, spedire canzoni e scrivere messaggi unicamente a etichette discografiche in linea e coerenti con il proprio stile musicale. Se si fa musica rock e si scrive a una casa che distribuisce solo artisti jazz, si perde e si fa perdere tempo: non conviene a nessuno.