INTERVISTA ALLA BAND EMERGENTE TRAUMA FORWARD

17/06/2014
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Oggi intervistiamo i Trauma Forward, un duo nato nel settembre del 2013 e composto da Jacopo Bucciantini e Davide Lucioli entrambi compositori e polistrumentisti.

Come è nato il vostro gruppo?

I Trauma Forward sono nati alla fine dell'estate 2013, con l'intento di descrivere attraverso la musica, quelle emozioni e quelle sensazioni che costantemente l'essere umano prova, ma che né le parole, né altri linguaggi riescono a descrivere appieno: io e Davide abbiamo ritenuto quindi opportuno unire le nostre conoscenze nell'ambito della composizione per dare vita ad un progetto che fosse del tutto svincolato da classificazioni e generi musicali.

Da quale band o artista trovate l'ispirazione per la vostra musica?

Le influenze che abbiamo sono molteplici: innanzi tutto sia io che Davide ascoltiamo praticamente qualsiasi genere di musica, eccetto quella nata con il solo intento di essere venduta, ed inoltre apprezziamo particolarmente anche l'arte, esplicata nel disegno e nella pittura ad esempio, per questo se dovessi dire quali artisti ci hanno permesso di concepire la nostra musica dal punto di vista compositivo, allora direi Goblin, Antonio Vivaldi, Buckethead, Ennio Morricone, Ryuichi Sakamoto, Pietro Domenico Paradisi, e potrei citarne molti altri, ma dal punto di vista allegorico ci siamo ispirati, nel verso senso della parola, a Giorgio De Chirico, Agnes Cecile e Marina Abramovich.

Chi sono i componenti del vostro gruppo?

I componenti del progetto Trauma Forward siamo io, Jacopo Bucciantini e Davide Lucioli.

Siete autodidatti o avete studiato musica?

Per quanto mi riguarda, io sono un po' entrambi, da piccolo ho studiato chitarra con dei professionisti, anche se tale strumento al tempo non mi interessava, per poi tornare a studiarla da solo negli ultimi tempi, in generale però io sono prima un percussionista, e la batteria l'ho studiata al seguito di alcuni maestri in certi periodi ed autonomamente in altri; per quanto riguarda la composizione invece, diciamo che ho appreso il solfeggio accanto ad un direttore d'orchestra anni fa, e poi ho iniziato a rielaborare le mie conoscenze, soprattutto tramite il ragionamento matematico, per concepire infine una sorta di mio schema mentale che mi permette di comporre i brani anche solo “tecnicamente” per così dire, nonostante sia fermamente convinto che senza la spinta dell'ispirazione, un brano non possa davvero essere considerato tale.

Riguardo Davide invece, egli ha iniziato autonomamente i suoi studi di chitarra, per prendere poi lezioni da alcuni chitarristi prevalentemente di estrazione metal, ed ha appreso le basi della composizione studiando le partiture dello strumento; è passato poi allo studio del canto, dell'ukulele e del lauchpad, così da ampliare notevolmente i suoi orizzonti musicali.

Come nascono le vostre canzoni? Vi fate aiutare da qualcuno nella stesura dei testi?

I nostri pezzi nascono soltanto dalle nostre menti, nessuno ci aiuta a comporli, tanto meno i testi, che seppure pochi, sono interamente scritti di nostro pugno: entrambi adoriamo scrivere.

Gli unici momenti nei quali non siamo solo io e Davide a lavorare su una nostra canzone, è quando accettiamo una collaborazione con un musicista esterno: è un momento bellissimo quello nel quale è possibile condividere le nostre idee con qualcuno che ne ha di diverse, al fine di sperimentare nuove soluzioni compositive.

Preferite scrivere testi in lingua Italiana o straniera? Se in lingua straniera perchè?

Preferiamo di gran lunga scrivere i nostri testi in lingua inglese: l'inglese è una lingua più melodica dell'italiano, e siccome dal nostro punto di vista è la musica che comunica, la musica che parla, e non la voce o il testo di per sé, ergo la voce è solo uno strumento che armonizza il tutto e nulla più, allora preferiamo scrivere in una lingua che suoni meglio e che non attiri tutta l'attenzione su di se.

Di cosa parlano i vostri testi?

I nostri testi possono parlare di qualsiasi cosa, nell'album Scars comunque ci sono solo pochi testi, alcuni alquanto brevi che recitano spesso poche frasi soltanto ed in generale il dolore e l'inquietudine sono due dei temi maggiormente trattati.

Avete una vostra sala prove?

Io personalmente, grazie ad un fortuito investimento sono riuscito a fondare il mio personale studio di registrazione, con annessa sala prove, per cui sì, ne abbiamo una tutta nostra!

Quanti live avete all'attivo e qual'è la performance che ricordate di più o che vi ha soddisfatto maggiormente?

Non ci siamo mai esibiti live, cominceremo a breve, ma a differenza di tanti progetti ai quali ho preso parte, nei quali i live erano e sono fondamentali, in questo caso abbiamo ritenuto fondamentale invece un lungo periodo di ricerca di suoni e di attenta costruzione dei brani, per questo non abbiamo accettato alcuna proposta di esibizione, ma ci siamo rinchiusi, detto scherzosamente, in sala di incisione.

Come fate a cercare delle date? Vi pagano o vi esibite gratis?

Come dicevo prima i Trauma Forward, non si sono ancora mai esibiti live, cominceremo a breve comunque e quindi ancora è tutto da decidere.

Avete già inciso degli album? In caso positivo sono stati autoprodotti o eravate sotto etichetta?

Io prima di Scars, ho inciso altri album con altri progetti, ma in questo caso, l'album in questione è anche l'album di debutto.

Preferite essere contattati da etichette discografiche indipendenti o major?

In realtà sappiamo bene che la nostra musica è piuttosto di nicchia, quindi puntiamo più sulle etichette indie che su quelle major, ma ad ogni modo la cosa che davvero ci interessa è il tipo di contratto: non importa da chi arriva, l'importante è che sia valido...!

Siete mai stati contattati da etichette discografiche?

Sì, abbiamo avuto svariati abboccamenti con più etichette, anche se al momento non abbiamo accettato alcuna proposta, poiché non le abbiamo ritenute adatte a ciò che cerchiamo.

Come viene considerata la musica emergente all'interno della vostra città?

A dire il vero nella nostra città l'unica musica che viene davvero considerata è quella che trova le sue radici direttamente nel blues e si spinge solo poco oltre, fatto sta che siamo molto più seguiti all'estero che nella nostra terra natale, tuttavia nonostante sia stata definita come “inclassificabile” da molte delle persone che hanno avuto modo di ascoltarla, soprattutto musicisti locali, si sono complimentati per il prodotto che siamo riusciti ad elaborare.

Cosa vuol dire creare musica per voi?

Creare musica per noi significa, in prima battuta, esprimere i nostri sentimenti, aprirci agli altri, sentire il bisogno di comunicare qualcosa. Non importa se lo stile che adoperiamo cambia così repentinamente come all'interno del nostro album.

Avete mai collaborato con altri artisti? Se si con chi?

Riteniamo uno dei nostri punti di forza il poter collaborare con altri musicisti, grazie anche alla spazialità che possiede la nostra concezione della musica: stiamo attualmente collaborando con il dj scozzese P.A.T.H. che ha interpretato due dei nostri brani, ed abbiamo collaborato in passato con Charlie Bozza, un chitarrista newyorkese, con Biluè, cantante e tastierista della band Assassini del Pop, e con Francesco Zuppello, voce e chitarra della band Fatal System Error di cui sono il fondatore.

Qual'è il vostro obiettivo a lungo termine?

Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di portare avanti la nostra speculazione musicale fino a quando non riterremo il nostro percorso conclusosi.

Come è stato l'impatto con le band che hanno condiviso il palco con voi?

Non abbiamo mai condiviso il palco con altre band.

Seguite altri progetti musicali o di altro tipo?

Personalmente faccio parte di altri progetti musicali come i suddetti Fatal System Error, band di estrazione metal sperimentale, suono nella band Tequila for Breakfast, di genere hard rock e glam, e poi ho suonato anche in un'orchestra di musica classica tempo fa, ed incido tracce di batteria per alcuni musicisti; ho composto anche alcune colonne sonore.

Davide invece ha collaborato all'incisione di una traccia vocale per l'album “Longing for an execution” dei Fatal System Error ed ha nel tempo ricevuto diverse proposte di altre band che gli hanno chiesto di suonare con loro che però ha rifiutato per svariate ragioni.

Cosa pensate della musica che viene prodotta attualmente in Italia?

Ad essere onesti ritentiamo che la musica che spopola in Italia al giorno d'oggi sia purtroppo, spesso priva di sentimenti e finalizzata alla vendita e alla promozione, ma nulla più.

Crediamo che ciò sia degradante anche perché sempre più di frequente a fare successo sono le persone che vengono notate su internet, non grazie alla loro bravura, ma agli insulti che altri utenti hanno rivolto loro contro, ritenendoli ridicoli, e allo stesso tempo, in un modo molto distorto, apprezzandoli per questa stessa ragione.

Cosa è differente rispetto all'estero?

Poco o nulla... forse in Italia si è meno attenti alle iniziative musico-culturali e più guardinghi verso la sperimentazione musicale, rispetto che all'estero.

Secondo voi è più semplice farsi notare sul web oppure è necessario affidarsi ad un etichetta?

Social networks come Facebook o Youtube oramai danno il minimo di visibilità possibile agli artisti, ed anche pagando non si raggiunge il pubblico che si potrebbe davvero interessare al lavoro di costoro; allo stesso tempo però anche le etichette se non sono davvero grandi non riescono a pubblicizzare a dovere i propri artisti: internet è un grande palco dove si esibiscono così tanti artisti da non poterne davvero scorgerne nessuno.

C'è una canzone che avreste voluto comporre voi?

Non penso ci sia, ad essere onesto: siamo grati a tutti gli artisti che hanno composto i brani che ci piacciono, per averci dato modo di ascoltarli ed averci regalato il desiderio di volerci incamminare nella strada della musica.

Avete mai partecipato a contest o festival dedicati a band emergenti? Se si vi sono serviti a qualcosa?

Personalmente ho partecipato a diversi contest e ne ho vinti diversi. Tutti i contest hanno una certa valenza: suonando anche solo davanti a poche persone, ci si fa conoscere da una porzione di pubblico che ignorava probabilmente l'esistenza della band in questione, e successivamente la vittoria, se raggiunta, arricchisce il curriculm vitae dell'artista, oltre che conferirgli un premio in denaro e la possibilità di suonare in palchi più grandi.

Ovviamente ciò non significa che anche vincendo constest di stampo nazionale, si possa raggiungere il successo o la fama.

Cosa pensate dei talent show? Cosa fareste se vi chiedessero di partecipare?

Credo che rifiuteremmo. Non siamo amanti dei Talent Show: infondo se esistono è per un discorso di business che permette all'emittente che li manda in onda, di arricchirsi, e non per dare una concreta possibilità a chi vi partecipa. Quanti vincitori di certi show, per lo meno in Italia, si sono realmente affermati nella scena musicale? Pochi, che io sappia... mi pare più una macchina sfruttatrice di giovani talentuosi, che una concreta rampa di lancio per i medesimi.

Partecipereste a Sanremo?

Forse sì, se non altro potremmo esibirci a fianco di un'orchestra davvero eccellente come quella della Rai.

Siete mai stati in televisione?

Solo su radio siamo andati in onda, non abbiamo mai avuto l'occasione di essere trasmessi in tv, stiamo comunque al momento producendo alcuni video per accompagnare la nostra musica.

Credete di avere qualcosa da dare in più rispetto alle altre band/artisti del momento?

Non è facile rispondere a questa domanda, chiunque ha qualcosa di differente rispetto agli altri, e non è certo immediato capire se quel qualcosa è “in più”... probabilmente possiamo affermare che abbiamo da dare qualcosa di “diverso” rispetto agli altri...

C'è qualche avvenimento particolare che vorresti cancellare della vostra carriera musicale?

Nessuno per fortuna!

C'è qualche avvenimento particolare che vorresti cancellare della vostra carriera musicale?

Io adoro acquistare cd di musica fisicamente e lo stesso fa Davide: è bello poter tangere il prodotto dell'artista che l'ha concepito... apprezziamo notevolmente di meno acquistare musica online.

Credete di aver raggiunto una maturazione artistica in questi anni?

Sicuramente sì, più il tempo passa più la concezione di musica che si trova nella nostra mente si raffina e si modifica; è importante acquisire esperienza e sentire il tempo passare: amplifica la visione che hai delle cose.

Secondo voi cosa sta strozzando il mercato musicale in Italia? Cosa pensate dei prezzi dei cd?

Il mercato musicale in Italia strozza principalmente le band emergenti: ci sono molte più band emergenti in Italia che in qualsiasi altro paese d'Europa, o quasi... perché in Italia si suona di più? No... semplicemente perché in Italia molte meno band riescono ad allontanarsi dalla realtà dell'emergenza; è innegabile che ci sono sempre gli stessi volti nel panorama musicale del Bel Paese, e ciò non sarebbe un male, ma solo se questi volti talvolta fossero contornati anche da nuovi... Personalmente comunque ritengo che i prezzi dei cd dovrebbero abbassarsi di qualche euro, perché con la pirateria che circola su internet, è sempre meno invitate l'idea di dover spendere oltre quindici euro per acquistare un cd quando si potrebbe ottenere in modo gratuito.

Se qualcuno masterizzasse un vostro album cosa direste?

Che infondo l'importante è che provi se non altro a comprendere la nostra musica ed il nostro messaggio.

Cosa pensate che manchi ancora agli artisti emergenti per essere considerati?

Un vero interesse da parte delle etichette: è giusto che esse ci guadagnino, in quanto principali sponsor, ma purtroppo non sono dei veri mecenati degli artisti che quindi sono costretti spesso a pagare per firmare un contratto che però poi non li pubblicizza davvero.

Cosa ne pensate della SIAE?

Riteniamo la SIAE un grave paletto alla libertà di espressione delle band e dei musicisti in generale: non ci si può esibire senza pagare un'ingente somma di denaro alla SIAE, né si possono regalare i propri album agli altri, senza pagare per i bollini... a quanto pare nello stato di questa “associazione” nemmeno è chiaro come possa un iscritto, disiscriversi.