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Biografia Marilù

Anno di fondazione

2012

Contratto discografico

Senza contratto

Genere musicale

Rock ▸ Rock and roll

Amministratore di questa pagina

Marilu
Bravi, musicali, un po’ ruffiani, grande voglia di stupire e accattivare, fuori dallo stereotipo del musicista sfigato o del professionista per passione, o ancora del poeta maledetto in bolletta perché ama l’arte, può e sa fare solo quello, ma sfortunatamente non è il momento, non è il giorno, non è il periodo, insomma non è vita per veri artisti.

Si potrebbe descriverli così i “Marilù”, gruppo al soldo di chiunque abbia voglia di ascoltarli, mercenari della musica, professionisti solerti e instancabili che vestono in jeans e camicia, che usano tablet e smartphone, non vanno in giro con improbabili moto anni 50 e capelli anni 50: giovani del 2000 che si divertono mentre fanno musica degli anni 50 e si fanno pagare per questo.

E hanno il grande pregio di divertire il pubblico che ha la fortuna di incontrarli.

Giovani che si divertono a riscoprire la musica di un tempo, quel pezzo di America (intesa come U.S.A.) che devia dal rock’n’roll e non si aspetta d’essere spazzata via dalla “Britich Invasion” del pop-beat e rock-blues.

Quella musica a metà tra due forme di ribellioni differenti, tra rock’n’roll statunitense e rock inglese, che era riuscita a conservare il lato prettamente ludico e genuino della musica: fuori dalle lotte politiche, dalle proteste, dall’inferno delle droghe, dalla forzata sperimentazione sonora.

Marilù si incontra lì, tra il twist e doo-wop, tra rhytm’n’blues e una spruzzata di surf, in quell rock’n’roll che abbandona i passi del blues e si lascia dominare dagli ele

Componenti del gruppo

Andrea Amico (contrabasso e cori) e Marco Gioè (chitarra e voce) sono compagni e amici musicalmente inseparabili, da anni condividono quasi ogni esperienza musicale che li ha visti protagonisti: la loro storica formazione, “Shotgun” (Vincitori dell’ ”obiettivo blues in” per il Pistoia Blues, primo posto alle selezioni Etna Blues nel 2005).
A completare il terzetto, Giuseppe Marino (batteria e cori), dal passato eterogeneo, tra rock-blues, grunge, folk popolare con i “Baddarò”.

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