EXVEL

La band, capitanata da Dan e Gius, nasce nel 2000 e percorre la comune strada delle cover esibendosi in locali, pub e piazze. E’ la primavera del 2007 quando i due decidono che è giunto il momento di fare un cd, e di costruire la loro opera. Questa volta, serve un nome, possibilmente un qualcosa di mai sentito. Dan prende a prestito alcune iniziali dei precedenti nomi, e propone il nome “Exvel”. Nel 2008, il titolo “Innate Grace” fa la sua comparsa. Da quel preciso istante, i due diventano instancabili artefici, pignoli e meticolosi fino allo spasimo, per ottenere a tutti i costi il loro cd. L’incontro con musicisti del calibro di Dino Fiorenza, Filippo De Vecchi e Sammy Lee London ha sul loro progetto un impatto straordinario. La lavorazione procede a spron battuto, ma oltre alle belle idee, è necessario trovare il giusto sound; trascorrono giornate e nottate, nottate e giornate, mai un momento di crisi o scoraggiamento. Entusiasmo e sintonia costante, corroborati da un'intesa perfetta coi musicisti, portano al raggiungimento di questo obiettivo. Fino al giugno 2012. La loro prima gemma, il loro primo tassello si incastona nel loro mosaico musicale. Nasce “Innate Grace”. Ufficialmente, il loro album d’esordio. Album che parte da un tono spensierato ma riflessivo, ricalcante le pazze idee dei loro inizi primordiali, con pezzi quali Losing all, M-t-a, Half good half bad, per passare attraverso una sempre più costante presa di coscienza, di maturità e di profonde interiorità che si sviluppano in pezzi quali Be there, Already lived you, Shining like flickers on the waves, Liquid reflex, fino ad arrivare alla consapevolezza che qualcosa della purezza originale, in un mondo così corrotto, sia rimediabile attraverso un ritorno all’ innocenza. Take me Home, Innate Grace. Una vita vissuta, in 42 minuti e 59 secondi.