INTERVISTA ALLA BAND EMERGENTE PRO.VA

19/09/2014
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Oggi intervisteremo i Pro.Va, un duo musicale nato come "one Man Band", con un cd di 10 tracce all'attivo denominato Sciacalli & Vittime.

Come è nato il vostro gruppo?

In realtà non si tratta di un vero e proprio gruppo, almeno per il momento. Il progetto è partito come “one man band”, attualmente stiamo girando in due, poi in futuro si vedrà quanti e quali altri elementi inserire. 

Da quale band o artista trovate l'ispirazione per la vostra musica?

Preferisco non fare nomi. Non voglio diffamare nessuno.

Siete autodidatti o avete studiato musica?

Abbiamo studiato musica quanto basta per sembrare degli autodidatti al cospetto del pubblico più esigente.

Come nascono le vostre canzoni? Vi fate aiutare da qualcuno nella stesura dei testi?

Forse un giorno anche io manderò una mail a Mogol... mi hanno detto che è amico di tutti. Nel frattempo faccio da me.

Preferite scrivere testi in lingua Italiana o straniera? Se in lingua straniera perché?

La “comunicazione” in generale è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Per i testi prediligo l'italiano perché è la lingua che so usare meglio e con la quale riesco ad esprimere in maniera appropriata (più o meno) qualsiasi tipo di concetto. So che è sbagliato... mi rendo perfettamente conto che dovrei utilizzare l'esperanto, unica lingua universalmente riconosciuta e riconoscibile. Forse un giorno, quando i tempi saranno maturi per l'umanità, scriverò un intero album in esperanto, perché è giusto che sia così... se volete vi spiego dettagliatamente tutte le ragioni, magari possiamo organizzare un'altra intervista e parlare solo di questo.

Di cosa parlano i vostri testi?

Il nostro primo album “Sciacalli & Vittime” si divide in due parti (Lato A: tracce 1-5 / Lato B: tracce 6-10) ed entrambe seguono la “regola delle 5W” che richiama il tema principale del concept: lo sciacallaggio mediatico.
Il disco, infatti, segue una traccia logica (potremmo anche definirla narrativa) che ha come argomento base la pseudo-dicotomia sciacallo/vittima. In realtà, come si può evincere ascoltandolo attentamente, non si tratta di una vera e propria dicotomia, in quanto la distinzione tra i due concetti, all'interno della vicenda, non è così netta come quella tra bene/male o eroe/antieroe, ma è molto più sfumata.

Avete una vostra sala prove?

Abbiamo da poco allestito una sala prove nella grotta sotto casa. Potersi alzare nel cuore delle nostre numerose notti insonni e potersi dedicare per un lasso di tempo indeterminato alla produzione di struggenti melodie, costituisce un privilegio assoluto per noi, ed aiuta a sopportare meglio la gravosità della vita... umidità permettendo.

Quanti live avete all'attivo e qual è la performance che ricordate di più o che vi ha soddisfatto maggiormente?

Mhhh... non ricordo molto bene. Mi sa che ero ubriaco... soddisfatto, ma ubriaco.

Come fate a cercare delle date? Vi pagano o vi esibite gratis?

Spesse volte è capitato che abbiamo pagato noi... (no, non è la solita battuta di circostanza).

Preferite essere contattati da etichette discografiche indipendenti o major?

Non lo so. Questa storia delle etichette discografiche che vengono a contattarti per metterti sotto contratto mi pare un po' una roba d'altri tempi. Oggi bisogna percorrere degli iter ben precisi ai quali però non mi sono mai interessato più di tanto, quindi non so cosa dirvi. Comunque, osservando un po' le cose dall'esterno, ho notato che molte etichette indipendenti hanno assunto una presunzione che paradossalmente supera finanche quella delle major. Al contrario, le major hanno recentemente intrapreso una sorta di operazione simpatia per conferire un maggiore appeal alla propria immagine in un momento di crisi profonda del mercato discografico. Vi faccio un esempio: avrete sicuramente notato che alcuni produttori storici di queste major vengono spediti in tv a fare i bontemponi nei talent show o in altre trasmissioni simili... ecco l'operazione simpatia.

Siete mai stati contattati da etichette discografiche?

No. Ma volendo approfondire il discorso sulle etichette indipendenti, ritengo che la loro presunzione nasca dal fatto che, da qualche tempo a questa parte, molte di esse (chiaramente non sto generalizzando) si fidelizza a un solo genere che di solito è quello che va per la maggiore nella città o nella provincia in cui si trovano ad operare. Personalmente reputo poco sensato (e anche un po' presuntuoso, appunto) il fatto di voler tirar su etichette di genere, prive di ogni minima apertura alla novità e alla diversificazione. Non sto dicendo che si debbano necessariamente produrre anche cose più estreme o sperimentali (e quindi di difficile ascolto e commercializzazione) se non si è convinti che possano portare ad un ritorno economico, dico solo che lavorare su un unico genere, alla lunga, potrebbe diventare controproducente. Inoltre, non dare la possibilità (per principio) a qualcuno che magari la merita mi sembra una cosa piuttosto stupida e poco lungimirante (e anche un po' presuntuosa, appunto). Però alla fine sono loro che “mettono il grano”, quindi sono liberissime di agire come meglio credono.   

Cosa vuol dire creare musica per voi?

Di fronte a una simile domanda non riesco a resistere alla tentazione di citare Lavoisier: “rotto... o migliorato? Pensaci”... mhhh, aspetta... forse non era Lavoisier... forse era Stan Lee... e forse non era la citazione giusta... va be', fa lo stesso.

Qual è il vostro obiettivo a lungo termine?

Boh. Non saprei. Mi mette sempre una certa tristezza dover ragionare a lungo termine.  

Come è stato l'impatto con le band che hanno condiviso il palco con voi?

Nel decennio scorso (con la mia vecchia band) ho condiviso palchi con una marea di altri gruppi. C'erano quelli che mentre suonavi restavano lì a sentirti e a fine concerto venivano a scambiare due parole e c'erano quelli che invece si presentavano all'ultimo, montavano, suonavano e poi sparivano nel nulla. C'erano quelli che se li invitavi a condividere una serata da qualche parte, appena potevano contraccambiavano e c'erano quelli che invece se ne fregavano di sdebitarsi e ogni volta che trovavano da suonare si tenevano tutto per loro. Provate ad indovinare, a distanza di anni, gli elementi di quali categorie sono ancora attivi sulla scena...

Seguite altri progetti musicali o di altro tipo?

Mhhh... no.

Cosa pensate della musica che viene prodotta attualmente in Italia?

Ho sempre nutrito un fortissimo interesse per la musica alternativa italiana. Secondo me abbiamo un sacco di artisti degni di attenzione. Purtroppo il problema in Italia sono gli utenti. E' tutta colpa loro se le cose non funzionano come dovrebbero: l'italiota medio ha il gusto dell'orrido e fa sempre la peggiore scelta possibile. Sia che si trovi in un negozio di dischi, o all'ingresso di un cinema, o in una cabina elettorale... puoi star sicuro che sta per fare una cazzata.        

Cosa è differente rispetto all'estero?

Alla fine, ogni Paese ha i suoi problemi (tipo quello di cui ho appena parlato)... chi più, chi meno... Noi, indubbiamente, più.

Secondo voi è più semplice farsi notare sul web oppure è necessario affidarsi ad una etichetta?

Non credo che un percorso escluda l'altro.

C'è una canzone che avreste voluto comporre voi?

Mi capita di ascoltarne almeno un paio al mese... lì per lì mi viene anche voglia di copiarle, ma se poi mi scoprissero ci farei una pessima figura e mi toccherebbe sputare in bocca a Valerio Staffelli (i meno giovani sicuramente avranno colto la raffinata citazione).

Avete mai partecipato a contest o festival dedicati a band emergenti? Se sì, vi sono serviti a qualcosa?

Un nostro pezzo è stato per più di un mese in testa alla classifica di “sentilamiamusica.com”. Però, al momento, non ne abbiamo ancora tratto grossi benefici...

Cosa pensate dei talent show? Cosa fareste se vi chiedessero di partecipare?

Penso che i talent scout dei talent show non si presentino a casa tua a prenderti con la forza... per cui, se non te li vai a cercare, non dovresti avere problemi.

Partecipereste a Sanremo?

Se mi offrissero vitto, alloggio e un discreto cachet in fiches del casinò ci andrei e come.

Siete mai stati in televisione?

Mi è stato detto che l'altra sera durante il telegiornale hanno diffuso l'identikit di un maniaco seriale che mi somigliava parecchio. Ma vi garantisco che non ero io... ho un buon alibi.

Credete di avere qualcosa da dare in più rispetto alle altre band/artisti del momento?

Abbiamo un sacco di ottimismo da trasmettere e tanti messaggi di gioia e di speranza...veniteci a sentire, cazzo!

C'è qualche avvenimento particolare che vorreste cancellare della vostra carriera musicale?

No no. Tutto fa curriculum.

Acquistate musica? Se sì, preferite acquistarla su internet oppure comprare un cd in negozio?

Personalmente posso vantare una collezione di oltre 300 dischi in vinile (tutti comprati da me, non ereditati).

Credete di aver raggiunto una maturazione artistica in questi anni?

“Maturazione”?….. Un attimo che cerco sul vocabolario.

Secondo voi cosa sta strozzando il mercato musicale in Italia? Cosa pensate dei prezzi dei cd?

Per quanto riguarda la musica dal vivo, il problema principale è sicuramente la SIAE (anche se, per via delle dinamiche che ho spiegato nella “risposta 20”, non so quanto potrebbero cambiare in meglio le cose se effettivamente la abolissero – eventualità peraltro impossibile, quindi mettetevi l'anima in pace). Per i prezzi dei cd il problema è un po' più complesso e non vedo grosse soluzioni. I cd costano tanto perché le produzioni (decenti) costano tanto. Per cui, considerando che il mercato discografico negli ultimi decenni è mutato profondamente, diventa impossibile tenere bassi i prezzi volendo guadagnare qualcosa con un prodotto di qualità.

Se qualcuno masterizzasse un vostro album cosa direste?

Il nostro album (e ci tengo a specificare che si tratta di un album vero e proprio, non di una demo in una bustina di plastica con la copertina disegnata a mano e le tracce scritte a penna) costa talmente poco che a masterizzarselo ci si va quasi sotto. D'altronde, se qualcuno decidesse di investire un quarto o mezz'ora del suo tempo a scaricare o a copiare questo disco, risulterebbe lapalissiana la forte motivazione da parte di costui ad ascoltarlo. Ciò non potrebbe far altro che rianimare la mia miserevole autostima e alimentare il mio ego, per cui a me sta più che bene. Però stampatevi pure copertina e libretto, fate un lavoretto preciso.

Cosa pensate che manchi ancora agli artisti emergenti per essere considerati?

Manca quella cosa che i latini chiamavano “quid” e Simona Ventura chiama “X-factor”.

Cosa ne pensate della SIAE?

Uuuuuuuuuuh! Non mi fate rispondere. In questo periodo non mi posso permettere un buon avvocato. Magari possiamo organizzare un'altra intervista e parlare solo di questo... però non prima di sei mesi: aspettiamo che la SIAE si dimentichi nuovamente di spedirmi l'assegno, così sarò ancor più motivato a farmi querelare.